Quando la corona del dente è severamente danneggiata da carie o da una frattura, è indicato eseguire un restauro robusto, soprattutto nel caso di un dente devitalizzato.
Studi scientifici hanno dimostrato che denti devitali che hanno perso una cresta marginale (cioè il punto di contatto con il dente adiacente avanti o dietro) hanno un rischio elevatissimo di frattura verticale, con conseguente perdita del dente, già nei primi 4 anni. Di qui la necessità di proteggere il dente con una capsula protesica con uno scheletro metallico rivestito da ceramica.
Oggi è però possibile avere la resistenza di una corona protesica, con l’estetica e la non invasività di un’otturazione. La soluzione è l’intarsio dentale, ovvero un restauro di altissima precisione, realizzato al di fuori della bocca, in laboratorio, in modo da sostituire la porzione di dente mancante, che in una seconda seduta verrà “cementato” al dente in modo adesivo, ottenendo un risultato biomimetico.
Quali vantaggi ha un intarsio dentale?
L’intarsio permette di avere un dente restaurato con un aspetto del tutto naturale, perfettamente integrato a livello estetico, più resistente e duraturo di un’otturazione diretta tradizionale e meno demolitivo di una capsula protesica.
Quando è indicato realizzare un intarsio?
L’intarsio ha indicazioni assolute al posto di corone protesiche dentali, qualora ci sia dello smalto dentale residuo, indispensabile per l’adesione e in caso di denti devitali. Possono essere realizzati intarsi in sostituzione di vecchie otturazioni in amalgama (otturazioni metalliche), antiestetiche e/o infiltrate, o al posto di qualsiasi ricostruzione estetica diretta per garantire più resistenza e durata.
L’unica controindicazione è data dalla impossibilità di isolare il campo operatorio, ovvero da un margine di ricostruzione troppo vicino alla gengiva, dove è impossibile controllare la contaminazione da parte della saliva delle superfici di adesione.